La fase due (il non detto chiaramente).
Ho il sospetto che senza dirlo apertamente e chiaramente, qualche Presidente di Regione, Zaia tra questi, abbia deciso che dobbiamo acquisire l’immunità di gregge.
Il sospetto emerge dalle tante dichiarazioni che sento.
Andiamo con ordine. E’ chiaro a tutti che non siamo fuori dall’epidemia e che il virus continua a circolare, sebbene con numeri ridotti. Ad oggi se la diffusione è stata contenuta è merito dei provvedimenti assunti dal Governo, soprattutto quelli dolorosi del distanziamento sociale e del blocco della mobilità.
Ma non siamo fuori.
Poiché, almeno a breve, non ci sarà un vaccino in grado di garantirci l’immunità di gregge, saremo costretti a convivere con il virus. Ormai esiste in natura come tanti altri già conosciuti. Di conseguenza, l’enorme possibilità di contagi e la loro diffusione territoriale, con tutto quel che ne consegue, ci faranno compagnia per sempre.
Quindi?
In questa fase, la convivenza con questo nemico va affrontata con gli unici strumenti oggi a disposizione, in particolare quelli relativi all’aspetto sanitario.
Qui arriva il punto. Nonostante la palese contrarietà degli esperti, quelli come Zaia continuano a ripetere che le terapie intensive, le apparecchiature necessarie nonché i dispositivi di protezione sarebbero in numero sufficiente per affrontare i nuovi contagiati, anche in gran numero.
Ovviamente, questo non è del tutto sufficiente. E, allora, aggiungono che il buon senso delle persone e la predisposizione delle misure di tutela che le aziende ed i vari negozi devono porre in essere, garantirebbero sempre meno contagi.
Ora, assumiamo che siano vere le cose dette, in particolare che l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale e delle apparecchiature presso gli ospedali nonché la loro fornitura omogenea in tutto il Paese, saranno capaci di reggere l’impatto della ripartenza (ovvero dei nuovi contagi, dei ricoveri, ecc..) e colleghiamola alla richiesta “di aprire tutto e subito”, la somma di queste informazioni mi porta a dire che qualcuno – e Zaia è tra questi – ha deciso senza dirlo con chiarezza di favorire la crescita percentuale degli immunizzati.
Peccato, però, che, conseguentemente, aumenterebbero anche i decessi futuri.
Si, anche questi, come se fossero un dettaglio trascurabile o, peggio, ancora, un sopportabile danno collaterale di natura fisiologica.
Consiglio maggiore prudenza, come ci suggeriscono gli scienziati.
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